In questa mini guida utile ti spiegheremo quali sono i tempi liquidazione polizza vita in caso di morte e ti daremo tutte le informazioni di cui avrai bisogno per gestire nel migliore dei modi questa pratica.
Indice dei Contenuti
Come fare per ottenere la liquidazione del capitale
Devi sapere che per ottenere la liquidazione di una polizza vita in caso di morte dell’assicurato è necessario – in primo luogo – compilare il modulo di domanda di liquidazione del capitale, la quale deve essere sottoscritta da ogni beneficiario; è necessario, poi, produrre, tutta una serie di documenti che vengono richiesti dall’agenzia assicuratrice. In particolare dovrai presentare:
- La copia di un documento d’identità in corso di validità per ogni singolo beneficiario
- La copia della tessera sanitaria di ogni Beneficiario
- Il certificato di morte dell’Assicurato (non è possibile, in questo caso, produrre un’autocertificazione)
- La dichiarazione Sostitutiva dell’atto notorio
- La copia autenticata della registrazione/pubblicazione del testamento, qualora ce ne sia uno; per fare una verifica in tal senso è possibile recarsi da un Notaio oppure, in alternativa, consultare il Registro generale dei Testamenti presso il Ministero della Giustizia, oppure in rete a questo link.
- L’adeguata Verifica come previsto dalle norme per l’antiriciclaggio
Oltre a questi documenti, ciascuna compagnia potrebbe richiederne ulteriori, che ti comunicherà nel momento in cui presenti la domanda.
Tempi liquidazione polizza vita in caso di morte: quanto si aspetta?
Una volta inoltrata la domanda e consegnata la documentazione necessaria, la compagnia procede con le verifiche del caso e avvisa i beneficiari qualora mancasse qualcosa. Se tutto fila per il verso giusto, il premio viene versato sul conto corrente del beneficiario (o dei beneficiari) entro un mese dalla ricezione della documentazione completa.
Ti ricordiamo, inoltre, che il Codice Civile ha stabilito che l’istanza deve essere presentata entro e non oltre dieci anni dalla morte dell’assicurato, indipendentemente da quando il beneficiario è venuto a conoscenza dell’evento.
Qualora questo termine venga superato, la compagnia è tenuta a versare il capitale in favore di un Fondo speciale che è stato istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ti ricordiamo che tale versamento non potrà mai essere revocato.
Più beneficiari: come viene suddiviso il capitale?
È bene sottolineare che sono diversi gli attori coinvolti nel contratto di assicurazione sulla vita.
Abbiamo il beneficiario, per il quale si intende la persona cui spetta il capitale liquidabile; vi è poi l’assicurato, ovvero il soggetto sulla cui vita l’assicurazione viene stipulata; quest’ultimo, poi, non necessariamente corrisponde con il contraente, ovvero colui che ha acquistato la polizza dalla compagnia.
Il beneficiario non è necessariamente un congiunto, ma può essere anche una persona al di fuori del nucleo familiare; tieni presente che può beneficiare del capitale anche un minorenne o addirittura una persona non ancora venuta al mondo (si pensi, ad esempio, ai figli che nasceranno); beneficiario, inoltre, può essere anche una persona giuridica, per la quale valgono i medesimi diritti.
Nel caso in cui i beneficiari sono più d’uno, l’agenzia assicurativa suddivide il capitale in parti uguali tra di essi, a meno che l’assicurato non abbia lasciato differenti disposizioni.
Se i beneficiari sono cointestatari di un medesimo conto, e qualora ne facciano richiesta, possono ottenere il versamento, tramite bonifico bancario o postale dell’intero capitale sul conto corrente cointestato. Altrimenti ciascuno di essi riceverà la propria quota sul conto personale.
Premorienza del beneficiario
E se dovesse capitare che il beneficiario muoia prima del contraente? Qualora dovesse verificarsi una simile circostanza, ci si regola in questo modo: la somma che spetterebbe al beneficiario deceduto viene assegnata, di norma, ai suoi eredi. Tuttavia il contraente potrebbe decidere diversamente.
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